Aprile 13, 2022

TARGHE ESTERE IN ITALIA, LA NUOVA LEGGE: ECCO COSA CAMBIA

TARGHE ESTERE IN ITALIA, LA NUOVA LEGGE: ECCO COSA CAMBIA
Targhe estere in Italia, scattano nuovi obblighi, dopo le novità della Legge n. 238 del 23 dicembre 2021.

IL PUBBLICO REGISTRO VEICOLI ESTERI

Nasce ufficialmente il REVE, ovvero il Pubblico Registro dei Veicoli Esteri. Qui dovranno iscriversi e registrarsi regolarmente auto, motoveicoli e rimorchi immatricolati in Paesi esteri, ma circolanti in Italia. La registrazione dovrà essere effettuata entro 60 giorni dalla data di acquisto della proprietà del veicolo. Il nuovo strumento di monitoraggio serve per ovviare al problema dei “furbetti delle targhe” e limitare le truffe del mercato automobilistico.

Finalmente le disposizioni attuali rendono visibile ciò che era invisibile. I veicoli oggetto di registrazione del sistema informativo dell’ACI, saranno visibili a tutte le forze di Polizia. I dati inseriti saranno pubblici. Un veicolo immatricolato con targa estera sul nostro territorio in disponibilità a un residente in Italia è equiparato ad un veicolo nazionale targato con targa italiana. – Spiega Gilberto Negretti, Responsabile Nazionale Unasca, come passaggio fondamentale e necessario.

QUANDO È OBBLIGATORIA L’ISCRIZIONE?

I casi in cui è obbligatoria l’iscrizione al Registro sono due:
  • Obbligo per i cittadini – italiani e stranieri – residenti nel nostro Paese che, a vario titolo, dispongano di veicoli intestati a persone fisiche o giuridiche con residenza/sede in uno Stato estero per un periodo superiore a 30 giorni, anche non continuativi, nell’anno solare. L’utilizzo dovrà essere comprovato da un documento di data certa (contratto di noleggio, leasing, comodato o altro) sul quale dovrà essere indicata anche la durata dell’utilizzo. L’obbligo è a carico di chi utilizza il mezzo.
  • Obbligo per i veicoli, immatricolati all’estero, di proprietà di lavoratori subordinati che svolgono la loro attività lavorativa presso un’azienda con sede in uno Stato confinante con l’Italia o lavoratori autonomi “frontalieri” che hanno la sede della propria attività professionale presso un Paese limitrofo. La registrazione dovrà essere effettuata entro 60 giorni dalla data di acquisto della proprietà del veicolo ed è a carico dell’intestatario del mezzo.
L’iscrizione al REVE riguarda anche la reimmatricolazione in Italia dei veicoli acquistati all’estero, cosa che deve avvenire entro tre mesi tramite il PRA. Questo vale per tutti i cittadini stranieri che ottengono la residenza in Italia.

ECCO COSA SI RICEVE DOPO LA REGISTRAZIONE

Oltre agli uffici del PRA, per l’iscrizione ci si può recare presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista. Dopo aver effettuato la prima registrazione, l’intestatario riceverà un’attestazione che dovrà essere esibita, come da Codice della Strada. Questa documentazione conterrà la targa del mezzo, un codice identificativo con cui il veicolo è riconosciuto all’”anagrafe” italiana per gli adempimenti amministrativi. Il tutto avverrà in modo telematico tramite un QR code.
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