Novembre 14, 2019

Le Mans ’66, quando Ford sfidò Ferrari e vinse

E’ in programmazione da oggi nelle sale cinematografiche il film “Le Mans ’66 – La grande sfida”, che trae spunto da una storia vera del motorsport che vide come grande protagonista Carroll Shelby.

La pellicola racconta la storia della rivalità tra Henry Ford II e Enzo Ferrari e segue le vicende della scuderia Ford guidata dal progettista Carroll Shelby (Matt Damon) e dall’ingegnere Ken Miles incaricati di progettare e testare in soli 10 mesi una vettura in grado di battere la Ferrari e vincere la 24 Ore di Le Mans.

Negli anni ’60 gli sport automobilistici erano molto popolari e Henry Ford II era fermamente convinto che potevano essere un ottimo investimento pubblicitario per la propria azienda. Ma Ford II non sapeva nulla sulle corse e non possedeva una vettura abbastanza competitiva con cui scendere in pista, cosa che invece aveva Ferrari la quale godeva di molte attenzioni da parte della stampa e del pubblico.

La Ford GT40 del film Le Mans 66 a Roma alla prima

Così Henry Ford II decise di avviare una trattativa con Enzo Ferrari per l’acquisto dell’azienda di Maranello. Quest’ultimo, reduce della scomparsa del figlio Dinoe senza un erede a cui affidare il futuro dell’azienda, accettò senza riserve l’accordo che avrebbe portato a due società distinte, una per la produzione di vetture stradali e una per l’attività sportiva.

Presto Enzo Ferrari si rese conto che non avrebbe mai avuto totale indipendenza nella gestione della scuderia in quanto tutte le attività sportive avrebbero dovuto avere l’approvazione della sede di Detroit. L’accordo saltò ed Henry Ford II, infuriato dallo schiaffo morale ricevuto da Ferrari, decise di voler costruire una macchina che fosse più veloce di quella del Cavallino Rampante, in grado di vincere la 24 Ore di Le Mans del 1966.

In quegli anni la scuderia di Carroll Shelby aveva dimostrato di essere molto competitiva battendo la General Motors con le Chevrolet Corvette e scontrandosi diverse volte con la Scuderia Ferrari dimostrando di poter dare del filo da torcere. Per questo Henry Ford II decise di affidare a Carroll Shelby la progettazione di una vettura da corsa in grado di vincere la 24 Ore di Le Mans. Il tutto in soli 10 mesi.

La Ford GT40 era una vettura molto veloce ma altrettanto complessa da guidare con una aerodinamica davvero pessima e un motore V8 di 4,2 litri poco affidabile. Dopo i primi rovinosi test, la GT40 venne riprogettata in termini aerodinamici e strutturali con l’aiuto di Ken Miles, ingegnere di auto da corsa ed ex-comandante di carri armati.

Nel 1966 Ford si presentò alla 24 Ore di Le Mans con una GT40 dotata di un motore V8 da 4,7 litri e 485 CV e con una aerodinamica decisamente migliorata. La squadra riuscì ad ottenere la tanto desiderata vittoria battendo la Ferrari con la sua agile (ma meno veloce) P3 e vincendo per 4 anni consecutivi portando la GT40 a diventare una vera icona.

La famosa GT40 Mark II nera inoltre correva con pneumatici Goodyear, dopo averli sostituiti ai pneumatici della grande rivale Firestone, all’epoca della cosiddetta guerra dei pneumatici.

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